KTM RC8 cafe by #46WORKS: Al di là dei sogni

Ho sognato di possedere una special stupenda, stile cafè racer ma su base KTM RC8, poi ho aperto gli occhi ed era solo nelle foto del mio PC…Ecco a voi un nuovo capolavoro di 46WORKS

KTM RC 8 cafè –  La KTM RC8 è una moto tosta, dalla linea particolare e tanta sostanza. Sembrerebbe un po’ uno spreco di prestazioni velocistiche levarle carena ma se vedete l’opera d’arte fatta da 46WORKS  potreste cambiare idea.

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Questa fantastica bicilindrica grigia e arancio, protagonista della Yokohama Hot Road del 2015 porta con se tutti gli stilemi dell’atelier Nippo-americano 46WORKS. Abbiamo così due  semimanubri bassi bassi, un codino spiovente minimale per una moto caricata sull’avantreno che da un’idea di forza, prestazioni ma anche di grande stile.

Di prestazioni però non c’è solo l’idea dato che il boss della factory, Shiro Nakajima ha allestito questa moto per andare forte anche in pista, così è stata testata ampiamente sul circuito di Tsukuba con l’intento di farne un mezzo assolutamente efficace tra i cordoli.

In poche parole, questa special da 173 cv è una cafe racer in grado di dare del filo da torcere in pista a un nutrito numero di supersportive, a patto che siate abbastanza tosti da resistere senza la protezione di un cupolino…

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Già perchè in fin dei conti questa austriaca nuda non è affatto male ma svestire dalle carene una RC non è così facile: bisogna creare un bel serbatoio che avvolga, con una forma piacevole, la sgraziata scatola serbatoio che giace sotto le forme spigolose della RC8 originale. Eccovi, dunque, un nuovo serbatoio in alluminio che include la pompa carburante originale.

Il retrotreno con un codino così di moda è stato realizzato a mano dai ragazzi di 46WORKS, il parafango anteriore proviene invece da una Ducati Monster ed è stato bucherellato seguendo la fantasia delle bizzarre semicarene che coprono del radiatore.

Il complicato giro dei tubi di scarico in titanio pesa soltanto 3.5 kg e insieme ad altri affinamenti fa si che questa KTM pesi addirittura 20 Kg di meno rispetto al modello standard e se Colin Chapman aveva ragione (si aveva ragione) prestazioni da sogno e maggiore maneggevolezza sono garantite.

Tra la cura estetica di tutto il prodotto e l’attenzione alla parte prestazionale i customizer giapponesi hanno allestito un’altra moto da sogno, un sogno che però, fuori dallo schermo di un PC, per fortuna, esiste davvero.

Mauro Di Mise

Posted by Mauro Di Mise

Motociclista da sempre, cresciuto a super e due tempi. Amo i motori belli con un suono appagante, ma sono anche attratto dalle nuove tecnologie.