Yamaha Chronos Joyride: la via per raggiungere l’essenza

Due team ed un obiettivo comune: creare qualcosa che sia figlio del tempo, non di una sola epoca, un oggetto che dica ruggendo che ha un anima.

Yamaha Chronos Joyride – Lo diciamo spesso, nel realizzare una special due ruotone intriganti ed un corpicino minimale fanno quasi tutto il lavoro, perché alla fine dei conti l’essenza della moto è questa: due ruote ed un motore.

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Uno dei dettami del progetto di Sons of times è anche quello di avvicinarsi a questo magico Graal concettuale a due ruote ma quanto è lontana la Yamaha XSR 700 dall’essenza della moto? Purtroppo un po’ ma per avvicinarsi il più possibile pare che una delle strade migliori sia partire dall’ Olanda e precisamente da Amsterdam…

Qui il team dai ragazzi di TW Steel insieme alla truppa di Ironwood, capitanato da Arjan Van den Boom ha deciso di smontare ogni vite della “street scrambler” di Yamaha per realizzare una moto low e cattiva. Per rendere la seduta più bassa ed avanzata non è bastato modificare la sella ma si è scelto di andare a monte: ossia sostituendo la forcella originale con quella più tosta e ribassata della MT 10.

Per non farsi mancare nulla,  Arjan decide di piazzare al posteriore un prodotto locale “DOP”: un bel monoammortizzatore Ohlins e completa il quadro ciclistico con due splendide ruote a raggi rosse della Kineo. Questi cerchi montano delle Continental race attack con un posteriore che da 160 è diventato un bel 180. Se le ruote danno un tocco di aggressività non è da meno il doppio faro homemade by Ironwood che dona finalmente del carattere alla bicilindrica di Iwata.

A proposito di carattere, siamo sinceri, il sound del 700 cc della MT07 o XSR è davvero poco di che quando esce dalla fabbrica ma anche qui i ragazzi di s si sono superati, l’accoppiata filtri DNA e scarico SC carbon donano una voce inaspettata con tono rauco da vera rocker (sentire per credere…)

La moto appare quasi stravolta ma come per il progetto Yard builts by Yamaha, si è deciso di non tagliare il telaio per rendere riproducibile la custom bike (quasi) per tutti. La sella è una sontuosa ma compatto manufatto di Marcel Miller che cela ma non del tutto il piccolo faro posteriore a led. Per quello che riguarda la strumentazione si è optato per un bellissimo strumento all-in-one by Motogadget che è minimalista ma completo.

 

 

Mauro Di Mise

Posted by Mauro Di Mise

Motociclista da sempre, cresciuto a super e due tempi. Amo i motori belli con un suono appagante, ma sono anche attratto dalle nuove tecnologie.