Hazan KTM 520: la Board track del gioielliere

Loro sono Californiani e di lavoro fanno i gioiellieri. Che ci fanno su Motospeciali?? beh ovviamente i loro gioielli sono a due ruote, e dei più fini e ricercati…

Hazan KTM – Maxwell Hazan ha la sua factory in California, dove spesso (permetteteci l’esterofilia) si esercita anche più estro che nel nostro amato stivale. A voi verrebbe mai in mente di costruire attorno ad un “freddo” mono KTM la avvolgente e preziosa scultura che vedete in queste foto?

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Se si, sappiate che vi servirebbero artigiani (di quelli bravi) perché il telaio dovreste costruirlo tutto in casa e all’interno di quei tubi sottili fareste passare parte del liquido di raffreddamento atto a preservare la vita dell martellante 520 austriaco. Se un motore raffreddato a liquido non vi convince per l’antiestetica presenza dei radiatori dovreste essere in grado di metterne due (ex diesel Cummins!!!) sottili e rifiniti in lamiera come ha fatto Max, che ha scelto un 520 “vecchia scuola” proprio perché è più pulito dei nuovi e prestanti 450 cc.

Fatto ciò sareste anche così bravi da scegliere ed adattare un compressore roots AMR 350 che alla pressione di esercizio di 7-8 psi porta il mono a trotterellare a ben 85 cv…ad alimentare cotanto ben di dio un bel carburatore Keihin FCR41 da 41 con tromboncino fatto a mano (come tutto il resto) che lambisce la elegantissima sella in legno.

Arrivati a questo punto starete pensando che la moto dalle linee anni 30’ e l’aspetto da board track debba essere anche leggera e avreste ragione! il gioiellino in questione fa segnare 111 kg sulla bilancia, il che unito alla spinta del motore sovralimentato fa alzare con una violenza inaspettata.

Se pensate che le quelle fantastiche gommone siano facili da reperire dovreste chiedere a Max qualche info utile dato che per come sono montate e per come sono fatte ricordano quelle della Ford Model T.

Una bizzarria di stampo vintage è il sistema frenante che Hazan ha scelto di mettere all’uscita del pignone. Voi lo fareste? a dispetto di un surriscaldamento eccessivo o di deformazioni con caduta eventuale della catena, l’impianto così assemblato pare funzionare benissimo, certo senza pretese corsaiole (che anche il resto della ciclistica non asseconderebbe alla perfezione).

Guardando e riguardando le foto di questa moto non possiamo fare altro che apprezzarne l’estetica sopraffina e saremmo curiosi di entrare nella factory di Los Angeles visto che pare ci siano “in cantiere”  una nuova “musket” (con un v-twin Royal Enfield) ed una interessante KTM 950 che sulla scorta di quello che abbiamo visto per la mono sarà sicuramente un lavoro di fine gioielleria.

Mauro Di Mise

Posted by Mauro Di Mise

Motociclista da sempre, cresciuto a super e due tempi. Amo i motori belli con un suono appagante, ma sono anche attratto dalle nuove tecnologie.